Mondo
Aiuti allAfrica, uno zero allfmi
Una bocciatura senza appello. Lo dice lorganismo interno di controllo del Fondo monetario. Ecco cosa non va...
Ambiguo e confuso. Così l?Ieo – Indipendent Evaluation Office, un organo di controllo interno, ma indipendente, del Fondo monetario internazionale, giudica le politiche e le azioni del principale istituto finanziario del mondo in Africa sub-sahariana. An Evaluation of the Imf and Aid to Sub-Saharian Africa è il titolo del rapporto-denuncia che l?Ieo ha reso pubblico il 12 marzo scorso e in cui sono stati passati in rassegna dieci anni di strategie di lotta contro la povertà messe in pratica dall?Fmi in 29 Paesi africani. Sin dalle prime pagine si capisce che per il Fondo saranno guai: «Per prima cosa», spiega l?Ieo, «i programmi di supporto dell?Fmi hanno bloccato l?utilizzo di aiuti disponibili per i Paesi africani attuando politiche macroeconomiche restrittive». Secondo errore, altrettanto madornale: «Questi programmi hanno mancato di ambizione nel proiettare, analizzare e identificare le opportunità da parte dell?Africa di poter utilizzare gli aiuti, con la conseguenza di aver frenato i donatori». Infine, la ciliegina sulla torta: «Contrariamente alla retorica istituzionale, i programmi del Fondo hanno fatto poco per ridurre la povertà e distribuire i redditi». Come se non bastasse, l?Ieo ha addirittura evidenziato «divergenze strategiche tra gli stessi membri del consiglio di amministrazione riguardo il ruolo e le politiche che il Fondo è chiamato a attuare nei Paesi in via di sviluppo». In altre parole: l?Fmi si merita uno zero puntato in pagella.
Il rapporto è disponibile su: www.imf.org/external/np/ieo/index.htm
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.